INDAGINI: Lorenzo Bruni intervista Nicoletta Rusconi

LB: La prima opera che hai comprato?

NR: Ho iniziato ad acquistare arte contemporanea dal 2003, mentre prima ero interessata all’arte antica. La prima opera che ho comprato è stata Katharina Fritsch, l’opera dell’ombrello. Ho continuato sempre a lavorare con la fotografia di ricerca, sempre vista come arte contemporanea, non ho mai toccato la fotografia storicizzata, o quella di reportage.

LB: Qual è stata la prima fotografia di ricerca che hai comprato?

NR: Sicuramente il primo lavoro importante che ho acquistato sono state due fotografie di Luigi Ghirri: sono il papà la mamma e il bambino che guardano le montagne. Questo è stato il primo Ghirri che comprai, ma oggi di lui ne ho tantissimi, Ghirri per me è illuminante.

LB: Dopo le ricerche fotografiche, passi all’arte contemporanea con Katharina Frisch, continuando a collezionare però. Decidi di avere un lavoro attivo nell’arte contemporanea e decidi di aprire la galleria per promuovere l’artista Mid Career che fu una scelta molto importante e coraggiosa. Perché l’hai fatta?

NR: Io sono andata a Londra per un periodo della mia vita, e là non vedevo fotografie italiane, ed era mortificata, nessuno conosceva la fotografia italiana in quel momento o molto pochi. Si sta parlando del 1995- 1996. Intorno agli anni 2000 non riuscivo a credere che gli artisti italiani non venissero considerati, eppure avevamo bravissimi fotografi. Così ho aperto la prima galleria, che tenni per 4 anni, si chiamava “fotografia italiana” e trattavo anche di arte contemporanea; quindi, il primo amore per l’arte contemporanea fu quello, poi il passaggio fu obbligatorio. Perché aprire la galleria? Io non volevo fare la gallerista, non l’ho aperta per il mercato, volevo solamente promuovere l’arte italiana. Dopo che ho chiuso la galleria ho trovato veramente il mio strumento, quello che veramente volevo fare: arte d’impresa, e lì inizio a cercare timoni trasversali per promuovere gli artisti.

LB: Tu sei stata sempre una collezionista particolare: hai continuato a sostenere i giovani artisti anche non solo italiani. Cos’è cambiato negli ultimi decenni nel confrontarsi con la giovane arte?

NR: Il mio modo di collezionare è molto cambiato. Adesso posso dire di aver fatto una buona ricerca e di aver sviluppato una bella collezione di giovani artisti. Non m’interessa produrre ricchezza, a me interessa lavorare per i giovani artisti perché loro hanno veramente bisogno di noi, hanno bisogno di essere aiutati e io penso di aiutarli con la mia esperienza, con i miei investimenti e con la mia residenza, che ormai compie tre anni. Voglio i giovani artisti per promuovere, spingere ai miei amici collezionisti e farli crescere. Quindi la mia collezione comprende artisti che in fondo hanno fatto un pezzo di strada con me, artisti che sono cresciuti e maturati con me. Ho bisogno di capire l’opera e conoscere veramente l’artista, fare visita nel suo studio, prima di comprarlo. Voglio qualcuno con cui mi posso relazione, di cui ho visto il percorso di crescita.

LB: Quindi per te è anche importante vedere come si evolve il lavoro e l’artista?

NR: Si esatto, la mia residenza per artisti I.D.E.A. è nata anche per questo. Per il momento ho avuto 5 artisti, Christiane Löh, Igshaan Adams, Eva Kot’átková, Riccardo Beretta e Francesco Arena. Ho avuto il privilegio di vederli lavorare, e di capire, e di parlare giornate e serate con loro. Io penso che ogni bravo gallerista, cosa che io non mi ritengo, debba conoscere veramente il lavoro che vuole vendere, il lavoro deve entrargli dentro in maniera totale, per poi essere in grado veramente di poterlo rivendere a qualcun altro. Noi non vediamo cose, ma delle emozioni.

LB: In questo periodo particolare molte fiere hanno cercato di lavorare sulle proposte online. Come ti sono sembrate queste proposte? Quale ti ha colpito di più?

NB: Mi piace tantissimo questo metodo. Mi ha colpito tantissimo la prima fiera online che ha fatto Frieze New York, e mi sono divertita tantissimo, passavo le serate a chiamare e confrontarmi con i miei amici collezionisti. E soprattutto mi è piaciuto avere i prezzi sempre sottomano, potevo confrontare le varie opere e i vari prezzi. Mi sono guardata e riguardata le opere, me le sono studiate, mi sono studiata l’artista. Ho fatto le foto allo schermo e alle informazioni dell’opera e nei giorni successivi alla fiera ho continuato a studiare le opere e gli artisti. Se tutto tornerà come prima, comunque mi piacerebbe che le fiere continuassero ad avere anche l’opzione online. Finalmente così posso guardare le opere e i progetti senza fretta, senza calca, senza gente, mi prendo il mio tempo. Inoltre, nelle fiere online ti rendi conto più facilmente del movimento dell’artista, che si è spostato da una galleria all’altra. Poi quando ho studiato e trovato l’opera che m’interessa posso andare a guardarla fisicamente alla galleria di riferimento, so dove trovarla.

BIO - Nicoletta Rusconi

Dove: Milano

Da Quando: dai primi anni del 2000

Chi: Nicoletta Rusconi Art Projects si occupa del concept e della realizzazione di progetti indipendenti in ambito artistico e culturale, in collaborazione con artisti di fama internazionale e imprese italiane interessate ad investire nella produzione di opere, mostre ed iniziative culturali.