INDAGINI: Lorenzo Bruni intervista Aldo Colella

LB: Prima opera che hai comprato?

AC: Colleziono arte contemporanea da più di 20 anni, ho iniziato in fasce, la prima opera, anzi le prime due perché le presi contemporaneamente, le comprai a Bologna ad Arte Fiera da un gallerista di Francoforte, degli artisti Moritz Gotze  e Thitz. 

LB: Com’è nata questa passione?

AC: Mio nonno mi lasciò due incisioni di De Nittis. Mio nonno era di Barletta, e il mio bisnonno fu compagno d’infanzia dell’artista. Da quando mio nonno mi ha lasciato queste due opere è iniziato il mio amore per l’arte.

LB: Dove tieni le opere o come le fruisci e condividi?

AC: Dopo che hanno girato il mondo una parte delle opere è ora esposta nella mia città natale: Potenza. Sede della mostra, dal titolo “La Potenza dell’arte contemporanea”, è la Pinacoteca Provinciale, progettata da Quaroni e Piacentini, che ospita più di 50 opere della collezione, la mostra è curata da Lorenzo Benedetti e il catalogo reca la prefazione di Sam Keller. La mostra della collezione nel 2020 viaggerà verso Londra, Brexit permettendo, e San Pietroburgo. Le opere sono conservate in uno storage climatizzato e da lì partono per essere prestate, gratuitamente, ai musei e agli spazi non profit.

LB: Com’è nata l’idea del progetto del Parco Pollino e come si sviluppa?

AC: Il progetto ArtePollino nasce da un’idea di sviluppo territoriale attraverso l’arte contemporanea, sono stati realizzati molti progetti di sviluppo territoriale ma mai uno con l’arte contemporanea. È stato un progetto prototipale, grazie a Mario Cristiani e Vicente Todolí, amici fraterni e componenti del comitato scientifico del Progetto, la Regione Basilicata ha attuato la realizzazione di tre grandi opere permanenti nel Parco Nazionale del Pollino, versante lucano, degli artisti: Anish Kapoor, Carsten Holler e Giuseppe Penone. Il progetto realizzato a partire dal 2008 e inaugurato nel 2009 – 2010 ha incrementato notevolmente il turismo culturale dell’area e permesso di qualificare il capitale umano dotando il territorio di opere d’arte che rappresentano un elemento di attrazione culturale e turistica di un’area interna della Basilicata poco conosciuta.

LB: Com’è cambiato negli anni il tuo rapporto con le gallerie e con le fiere?

AC: Ho sempre frequentato molto le gallerie, le fiere e i musei. Viaggio molto, i chilometri percorsi sono ormai incalcolabili ma questo viaggiare, visito anche moltissimi studi di artista, non mi fa essere mai stanco, anzi, mi da una forza interiore che mi permette di restare sempre attento e curioso. I galleristi, molti dei quali sono amici fraterni, sanno farti conoscere e consigliarti i nuovi artisti, il loro lavoro è fondamentale nel mondo dell’arte. Però, se non scatta la scintilla e non ricevo un pugno nello stomaco, non compro l’opera.

Ho avuto la fortuna di avere tre grandi “maestri” Annibale Berlingieri, Giorgio Fasol e Maurizio Morra Greco. Questi tre compagni di strada mi hanno fornito le nozioni e insegnato a collezionare l’arte contemporanea. Le fiere sono fondamentali per avere un quadro d’insieme sul contemporaneo. Compro soprattutto giovanissimi artisti, mi piace il loro sguardo che tende al futuro e grazie all’associazione Visioni Future, che ho fondato nel 2007, riesco a sostenere molti giovani.

LB: Inizierai a fare una serie di nuovi progetti di mostra. Qual è lo scopo? Far conoscere la tua collezione o conoscere nuovi artisti?

AC: Dal 2016 ho attivato le residenze d’artista, in cui gli artisti vengono per un mese a vivere a Potenza, si contaminano e contaminano la città e alla fine della residenza realizziamo una mostra presso il Museo Archeologico Provinciale. Il progetto delle residenze è curato da un caro amico che stimo molto: Lorenzo Benedetti. Tra gli artisti in residenza: Tomaso De Luca, Fabrizio Cotognini, Daniele Sigalot e infine Eddie Peake che inaugurerà la sua mostra nel gennaio 2020. Molti progetti, alcuni vedranno la loro realizzazione a partire da gennaio 2020 e altri in cantiere. Obiettivo far conoscere l’arte contemporanea e i giovani artisti, ed educare l’occhio delle giovani generazioni al bello, ogni mostra che realizziamo a fine residenza prevede un programma educational rivolto alle scuole materne, elementari e medie che vede coinvolti, in media, più di 8000 persone. Una cosa che mi fa male sentire oggi è che nel panorama nazionale e internazionale dell’arte contemporanea si parla troppo di investimenti sull’arte e molto poco di cultura. L’arte contemporanea per me è amore e i progetti che faccio lì faccio sempre per amore.

BIO - Aldo Colella - Cataldo Colella - ArtePollino

Dove: Basilicata, Parco del Pollino.

Da quando: metà anni ‘90.

Chi: La collezione è solo una parte dell’impegno di Aldo Colella – anche attraverso l’associazione da lui fondata, Visioni Future – che investe nella promozione dell’arte contemporanea in Basilicata, riuscendo a mettere in dialogo artisti internazionali con la cultura del territorio. Le opere della collezione vanno da Irma Blank a Carlos Garaicoa, da Antony Gormley a Jiri Kovanda, da Nedko Solakov a Danh Vo.