INDAGINI: Lorenzo Bruni intervista Francesco Taurisiano

LB: Molte opere che hai comprato sono legate ai giovani e alla riflessione sull’attivismo politico. E’ un caso?

FT: No, non è un caso, sia io che mia moglie siamo naturalmente attratti da opere di artisti giovani con cui possiamo avere un rapporto diretto. La maggior parte degli artisti con cui siamo entrati in contatto parlano della contemporaneità e delle sue problematiche e alcuni lo fanno anche attivamente nella società civile. Crediamo fermamente che il collezionista, al giorno d’oggi, abbia una grossa responsabilità all’interno del sistema e che i suoi acquisti influenzino il mercato dell’arte e soprattutto il modo in cui viene percepita l’arte anche da parte di chi non è del settore.

LB: Dove tieni le opere o come le fruisci e condividi?

FT: La collezione conta più o meno 400 opere. Quelle a cui siamo più affezionati si trovano nelle nostre case, le altre o sono in magazzino o per lo più sono in prestito per mostre. Tra le attività della collezione vi è senza dubbio quella di condividere le nostre opere con gli amanti dell’arte, ci piace confrontarci con amici collezionisti, e sviluppare nuove forme di dialogo tra gli attori del sistema dell’arte.

LB: Come mai hai deciso di far diventare la tua collezione altro creando un fondo?

FT: Abbiamo deciso di far diventare la nostra collezione un trust per garantirne l’integrità anche dopo di noi. Crediamo sia importante trasmettere i valori che ci hanno spinto a collezionare a coloro i quali gestiranno la collezione in futuro.

LB: Com’è cambiato negli anni il tuo rapporto con le gallerie e le fiere?

FT: Non direi che è cambiato, si è semplicemente evoluto e affinato. Guardiamo sempre con occhio critico le fiere poiché vorremo fossero più di ricerca e spingessero le gallerie a prendere dei rischi in termini espositivi. Le gallerie restano il nostro punto di riferimento, il cardine senza il quale non è possibile comprare opere.

LB: La tua collezione s’innesta su quella di tuo padre. Quale delle opere della sua collezione puoi citare che rispecchi il dialogo di continuità con il tuo nuovo collezionare?

FT: In realtà il confronto con mio padre e la collezione da lui iniziata è continuo, già in fase di acquisto dell’opera; quindi, posso affermare che tutte le opere dialogano perfettamente tra loro. Certamente una delle opere che più rispecchia questo dialogo e alla quale sono più affezionato è un’opera di Enrico Baj del 1954.

BIO - Francesco Taurisiano - Collezione Taurisano

Dove: Napoli

Da quando: dalla metà anni 2000

Chi: La collezione Taurisano nasce dall’attenzione e dalla curiosità per le ricerche contemporanee e in particolare per quelle opere politiche e neo-concettuali che permettono di far riflettere sulla natura della memoria collettiva tra cui Rainer Ganahl, Agmet Ogut, Adelita Usisbey, Uriel Orlov, Marinella Senatore e altri. La collezione s’innesta su quella precedente del padre che ha iniziato a collezionare dalla metà degli anni settanta. Da qualche anno la collezione è diventata un Trust.