INDAGINI: Lorenzo Bruni intervista Giorgio Fasol

GF: La collezione Agi Verona vorrei che fosse vista come una giovane ragazza….

LB: Le prime opere che hai comprato sono di giovani artisti italiani. Hai continuato a sostenere i giovani artisti anche se non solo italiani. Cos’è cambiato negli ultimi decenni nel confrontarsi con la giovane arte?
GF: All’inizio della mia storia compravo indifferentemente opere di vario tipo e provenienza. È stato negli anni ottanta che ho scoperto e cominciato a comprendere l’affascinante mondo dei giovani artisti, italiani e non, con i quali ho iniziato un percorso altrettanto affascinante. Negli ultimi decenni l’evoluzione della società ha certamente influito sui giovani che ho riscontrato essere dei veri e più professionisti perché più preparati di un tempo.

LB: Dove tieni le opere o come le fruisci e condividi?
GF: Negli ultimi 10 anni si sono tenute 8 mostre della collezione Agi Verona e mi piace l’idea di condividere la mia passione prestando opere da esporre in musei sia italiani che stranieri.

LB: Il tuo rapporto con le fiere?
GF:
Con le fiere ho ottimi rapporti, così come con tutti i galleristi, e le valuto sempre utili perché in 2/3 giorni si ha la possibilità di dialogare e confrontarsi con tutti gli artefici del mondo dell’arte. Certo è che le fiere dovrebbero cambiare asset….

LB: Com’è cambiato negli anni il tuo rapporto con le gallerie?
GF:
Il mio rapporto con i galleristi è certamente cambiato nel tempo, tramutandosi in numerosi casi in un rapporto di vera amicizia.

LB: Se ti chiedessi qual è l’opera che ti viene in mente oggi della tua collezione cosa mi risponderesti?
GF:
L’opera della mia collezione che in questo momento mi viene in mente si intitola “Unititled“ (missing piece) ed è un’opera inesistente del 2005 di Mario Garcia Torres, che ho acquistato alla mostra “An Incomplete History of Incomplete Workshop of Art”.

LB: Come hai affrontato il periodo della quarantena? E come ha influito sul tuo rapporto con l’arte?
GF: La quarantena mi è volata in un batter d’occhio: ne ho approfittato per portare avanti molto lavoro che si era accumulato precedentemente. Certo, è stato un periodo di stasi per quanto riguarda gli spostamenti e i viaggi, normalmente mi muovo molto per visitare mostre e partecipare a conferenze e convegni ma ho comunque ricevuto molte telefonate, ho partecipato a videoconferenze, riunioni online…Insomma, non ho avvertito un particolare isolamento.

LB: Molte fiere hanno lavorato sulla loro edizione online. Quale di queste ti ha colpito di più o quale hai seguito?
GF: Devo dire che sono rimasto particolarmente colpito dal progetto di Artissima “Fondamenta”, ma ho seguito anche altre iniziative online come per esempio quella di ArtBasel. Adesso si tratta di capire che cosa succederà da ottobre in avanti, ma sono convinto che si riusciranno a trovare soluzioni per poter ricominciare a vivere le fiere dal vivo, ArtVerona per esempio ha spostato la manifestazione a dicembre ed è pronta per partire alla grande con un team giovane e in prevalenza al femminile.

LB: In questo periodo di lockdown hai scoperto un artista in particolare da aggiungere alla tua collezione?
GF: Nessuno di nuovo in particolare: ho dedicato il tempo della quarantena per approfondire e coltivare il rapporto con i giovani artisti che seguo e sostengo: sono tempi duri soprattutto per loro, ritengo quindi che dovremmo fare tutto ciò che è in nostro potere per aiutarli.

BIO - Giorgio Fasol - Agi Verona Collection

Dove: Verona.

Da quando: dagli anni ’80.

Chi: Giorgio Fasol nato a Verona il 21 luglio 1938. Iscritto all'Albo dei Ragionieri Commercialisti di Verona dal 1966 al 2014. Dalla sua grande passione per l’arte contemporanea nasce una significativa raccolta privata: AGIVERONA Collection. Nel 1988 concede il primo prestito: cinque opere, esposte in occasione di Arte Fiera Bologna per una mostra curata da Silvia Evangelista e dedicata alla ricerca sul collezionismo italiano. Da allora le opere appartenenti alla sua collezione non hanno più smesso di viaggiare, richieste e prestate a Musei e Fondazioni di tutto il mondo  vengono esposte in mostre e rassegne dedicate al linguaggio artistico contemporaneo.

Nel 2010, dal 7 maggio al 22 agosto, il Mart di Rovereto gli dedica la mostra Linguaggi e Sperimentazioni a cura di Giorgio Verzotti con l'intervento straordinario di Hans Ulrich Obrist. Vengono esposte 70 opere di giovani artisti (dai 20 ai 35 anni) realizzate tutte tra il 2000 e il 2010, altre 25 opere di artisti internazionali vengono depositate al Museo Mart in comodato d'uso.

Negli anni successivi altre mostre sono state dedicate alla collezione fra le quali ricordiamo quelle presso la Maison Particulière di Bruxelles (2014), il Museo Bruschi di Arezzo (2015), Museo Miniscalchi Erizzo di Verona (2015) a Siena presso Santa Maria della Scala, il Museo Civico e l'Accademia dei Fisiocritici (2016) e per Dolomiti Contemporanee presso il Nuovo Spazio di Casso (2017).

Nel  2019 AGIVERONA Associazione Culturale ha sottoscritto un contratto di comodato per cinque anni con l'Università di Verona con il deposito di 81 opere di giovani artisti internazionali: il nucleo centrale è al Polo Santa Marta, ma sono stati coinvolti anche Palazzo Giuliari, il Chiostro Porta Vittoria, Palazzo ex-Economia, Palazzo ex-Zitelle e il Polo Zanotto.  Ogni opera ha un suo tutor-studente, mentre 7 docenti si sono riuniti e hanno formato il “Comitato del Contemporaneo” con lo scopo di seguire questo progetto e di coinvolgere non solo gli altri dipartimenti, ma anche la cttà di Verona e il contesto nazionale e internazionale. Non da ultimo, è stata creata “Contemporanea”: una piattaforma transdisciplinare per fare del progetto un vettore di apertura verso il territorio e la città che promuoverà una continua interazione tra la ricerca e la società civile, s’impegnerà nel trasferimento della pluralità dei linguaggi che abitano gli spazi universitari verso la sfera pubblica; valorizzerà la partecipazione e il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse anche al di fuori della semplice attività didattica; utilizzerà le forme espressive della contemporaneità – il teatro, la letteratura, la musica, la filosofia, il cinema e le arti visive – come occasioni d’incontro per generare conoscenza e pensiero critico. Numerose le interviste su riviste di settore e quotidiani nazionali. Dal 2005 è membro dell'Advisory Board di ArtVerona.