INDAGINI: Lorenzo Bruni intervista Fabio Gori

LB: Qual è stata la prima opera che hai comprato?
FG: La prima opera che abbiamo acquistato è stata di Enrico Castellani. La comprammo agli inizi degli anni 80 alla galleria Corraini di Mantova.

LB: Dove tieni le opere o come le fruisci e condividi?
FG: Le opere le teniamo presso la nostra abitazione e ovviamente non possiamo mostrarle tutte insieme e, per questo, spesso provvediamo parzialmente ad avvicendarle.

LB: Il tuo rapporto con le fiere?
FG: Le fiere sono diventate il miglior modo per noi di poter visionare tanti artisti contemporaneamente. Possiamo così poter visionare le opere dal vivo di artisti, ai quali siamo interessati, perché visti su riviste specializzate o grazie ad un passaparola, oppure fare delle proprie scoperte. Credo che in questo le fiere, specialmente le migliori, abbiano preso il posto, diremmo incredibilmente, delle istituzioni.

LB: Com’è cambiato negli anni il tuo rapporto con le gallerie?
FG: Il nostro rapporto con le gallerie si è consolidato con tutti coloro che hanno saputo acquistare la nostra completa fiducia.

LB: Con tuo fratello avete deciso di aprire gli spazi della fabbrica di prato per grandi mostre. La prima è stata con Vittorio Corsini. Prossimi progetti?
FG: Abbiamo, io e mio fratello, dato vita con “Arte in fabbrica” a un progetto che era nei nostri cuori da tanti anni e, che voleva portare l’arte anche fuori dai luoghi istituzionali, e particolarmente nella nostra sede, dove trascorriamo, ormai da oltre quarant’anni insieme, la maggior parte del nostro tempo. Siamo molto contenti del risultato ottenuto grazie all’interesse suscitato sia nei nostri collaboratori che in una buona parte della nostra clientela. Abbiamo iniziato con Vittorio Corsini che, oltre ad essere un artista che gode della nostra stima, è anche un caro amico di lungo corso e ci ha spronato ha iniziare questa avventura. A breve comunicheremo il prossimo evento.

LB: Come hai affrontato il periodo della quarantena? E come ha influito sul tuo rapporto con l’arte?
FG: La quarantena l’abbiamo passata in casa a Prato ed è stato un periodo, nonostante tutto, piacevole perché mi ha permesso di “scoprire” la nostra casa che abito ormai da 30 anni e dedicarmi alla collezione come mai avevo fatto. Mi è stato così possibile riordinarla e catalogarla. Ne avevo/a bisogno. Mi ha dato così anche la possibilità di ripassare con la mente tanti momenti trascorsi e tanti incontri fatti.

LB: Molte fiere hanno lavorato sulla loro edizione online Quale di queste ti ha colpito di più o quale hai seguito?
FG: In questo periodo così speciale ho seguito molte interviste e video di artisti sia moderni che contemporanei, invece, e me ne dolgo, non ho seguito molto le fiere e le aste fatte con il mezzo virtuale. Mi auguro che presto si possa tornare alla normalità.

LB: In questo periodo di lockdown hai scoperto un artista in particolare da aggiungere alla tua collezione?
FG: Come sai ho, insieme a mio fratello Paolo, iniziato con “arte in fabbrica” un’attività di mostre con artisti contemporanei. Abbiamo fatto la mostra di Vittorio Corsini e siamo contenti di sapere che un’opera esposta molto importante andrà collocata per molti mesi alla Galleria d’Arte moderna di Spoleto e a settembre prossimo inauguriamo una mostra di Flavio Favelli  che realizzerà opere appositamente per il nostro spazio.

BIO - Fabio Gori - Collezione Gori: Fattoria di Celle

Dove: Prato e Pistoia.

Da quando: dagli anni ‘80.

Chi: La collezione di Fabio Gori nasce in totale autonomia e in parallelo rispetto a quella del padre che (Giuliano) che ha creato la collezione parco di sculture di Fattoria Celle in Toscana. Nell’ultimo periodo ha dato vita con suo fratello Paolo (editore degli Ori) il nuovo progetto di arte in fabbrica. Ovvero artisti che vengono invitati a esporre nella fabbrica di Prato. il primo artista che ha creato una mostra site specific è Vittorio Corsini.

Fabio Gori - definirei la nostra collezione, mia e di Virginia, un “nostro viaggio” fatto di incontri con gli artisti, di innamoramenti e a volte di disinnamoramenti, di ricerca e, comunque, sempre guidati negli acquisti da una forte passione. Le opere che abbiamo collezionato nel tempo ci trasmettono emozioni che riguardano da vicino momenti della nostra vita.